Le parole di Igor Tudor, da mercoledì nuovo allenatore della Lazio, durante la conferenza stampa di presentazione:

 “La Lazio è una squadra importante, si accetta perché è la Lazio. Già dall’esterno, avevo l’impressione che il tecnico fosse importante per il progetto che si ha in mente. Non voglio parlare dei singoli, preferisco prima valutare ciascuno. Scelgo in base a quello che vedo sul campo. Nella palestra c’è una scritta che mi rappresenta tanto perché è la voglia che c’è nel prepararsi alla vittoria che porta a vincere le partite. Ho trovato mezza squadra, tanti sono in Nazionale! I ragazzi sono predisposti al lavoro, frutto della precedente gestione tecnica, che ringrazio. “I ragazzi sono disponibili, alzare la voce non serve, non c’è la necessità di essere un sergente di ferro. Mi piace il fatto che dovremo iniziare subito forte con gare di alto livello. La durata del contratto non mi interessa, vivo di presente e della fiducia del club”.

Su Immobile: “Tutto il popolo laziale ama Ciro, è un ragazzo di cuore, ha voglia di dare il suo contributo. Mi piace il calcio offensivo, ma deve sempre esserci equilibrio”.

La Lazio può giocare a due punte? “Stimo tanto Maurizio Sarri, ha fatto la storia con il suo calcio, anche per questo preferisco non commentare il passato. Le due punte possono essere un’opzione. Ogni allenatore deve adattarsi alle caratteristiche del gruppo che ha a disposizione”.

"Con Guendouzi ho un ottimo rapporto, è un sanguigno, un vincente, vuole giocare tutte le gare, sono felice di ritrovarlo, ha grande personalità, faremo belle cose insieme”.

“Quando i calciatori sono forti, si può fare tutto. Nel reparto difensivo sono tutti validi, sta tornando anche Patric. Il calcio italiano è sempre stato tattico, serve fisicità e ritmo senza rinunciare al fraseggio. Ho avuto un bell’impatto anche con l’ambiente”.

"Luis Alberto è un giocatore forte, può agire da trequartista e mezzala ma anche regista se vogliamo essere super offensivi, è motivato”.

Che Lazio sarà tatticamente? “Questo lo vedremo in corsa, devo valutare. Chiaramente un allenatore prende un giocatore in base al proprio modo di giocae. Staremo attenti a fare valutazioni in fretta, poi magari in estate aggiustare. Prima però priorità a questi due mesi, ci sono punti in palio e la coppa".

Come va rivalutato Kamada? "Non si parla di modulo di gioco, ma di stile. Un allenatore porta cose nuove, non vorrei parlare di singoli, devo valutarli tutti. Sono molto attento, scelgo in base a quello che vedo. Nella palestra c'è una scritta che mi rappresenta: non è la voglia di vincere che determina, ma di prepararsi a farlo".

Che caratteristiche si aspetta dai centrocampisti? "I centrocampisti devono avere tutto, devono essere completi, avere intelligenza tattica. Giocare verticale e orizzontale".

Con Sarri la squadra faticava a rimontare le partite, lei in passato invece rimontava spesso... “Sono tanti i fattori. Il precedente allenatore non lo commento. Maurizio è una persona che stimo tanto, è uno che ha fatto la storia a Napoli, vincendo anche in carriera".

Qual è la sua filosofia? Ha parlato con Boksic? "Sì, lui vive la squadra e la città di Roma. La mia idea di calcio vedremo, io penso che un allenatore non debba rinunciare a niente nel calcio, bisogna provare a dare tutto a una squadra. A me piace vincere, non far divertire, ma se vedo una partita e dopo un po' mi annoia, cambio canale. LA gente è sempre più esigente, vuole vedere vincere la squadra, ma se non gli piace non va bene. Per me non bisogna vincere per caso, poi è chiaro che se si è inferiore e bisogna rinunciare a qualcosa. Io ho smesso di giocare presto e ho iniziato ad allenare da giovane. Ho un bagaglio importante all'estero e questo è importante. Poi avere una cultura del lavoro è importante. Aver passato così tanti anni all'estero è stato importante per scegliere una via".

Focus Monza e analisi calendario
Sezione: NEWS / Data: Sab 23 marzo 2024 alle 14:00
Autore: Gianni Rendina / Twitter: @rendina84
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